Il Padilgione della Polonia è stati affidato ad un artista non polacco. Esattamente un’artista israeliana, Yael Bartana che ha allestito una mostra sul tema dell’identità nazionale, in modo efficacemente complesso, come si addice all’arte. I tre film di Yael Bartana e tutta l’organizzazione comunicativa tipica di un’organizzazione ideologicamente strutturata, il suo merchandising fatto di spille, manifesti, moduli di adesione, richiamo alla conformità… tutto questo genera una finzione altamente verosimile che ci dà il senso della potenza di un’identità collettiva dove le componenti si dissolvono nel tutto. Ed il richiamo ai totalitarismi ed alla loro consueta iconografia è inevitabile. La nazione di Yael Bartana è comunque singolare. La rinata nazione ebrea in Polonia, in quella Polonia che decenni fa ha cacciato gli ebrei. E una nazione così militarmente ed ideologicamente strutturata, costruita da chi ha sofferto indescrivibilmente la crudeltà di siffatta strutturazione ideologica e militare. Il padiglione della Polonia ha come commissario Hanna Wróblewska. I Curatori sono Sebastian Cichocki, Galit Eilat.
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