08 aprile 2012

Report – MARCEL BROODTHAERS, LE SPACE DE L’ECRITURE – Bologna, MamBo – Museo d’arte moderna di Bologna

di redazione

Report - MARCEL BROODTHAERS, LE SPACE DE L'ECRITURE - Bologna, MamBo - Museo d'arte moderna di Bologna

Marcel Broodthaers è una delle figure più rivoluzionarie ed influenti nell’arte del Novecento, ancora oggi imprescindibile per comprendere lo sviluppo delle ricerche artistiche e teoriche degli ultimi decenni. La sua critica costruttiva e ironica verso il sistema dell’arte come specifico sistema ideologico e il ruolo politico dell’artista nella società ha posto questioni sempre più centrali nel dibattito critico internazionale, rivelando l’attualità stringente delle sue sperimentazioni tese ad esplorare e ridefinire il significato della creazione artistica.Il progetto curatoriale dell’esposizione intende verificare come la relazione tra immagine, oggetto e parola costituisca il tema centrale e costante della ricerca di Marcel Broodthaers e ne abbia fortemente condizionato tutto il processo creativo. Le sue idee originali su come l’opera d’arte si identifichi con la riflessione su se stessa e su come il sistema sociale ed economico dell’arte agisca come contesto di creazione e legittimazione influenzando la percezione del pubblico, non possono essere comprese in tutta la loro profondità se non in relazione alla sua ventennale attività di poeta e alla successiva decisione di estendere la vocazione letteraria nell’intraprendere il nuovo corso della carriera di artista nel 1964. La mostra prende avvio dai suoi primi espliciti atti d’artista compiuti nella seconda metà degli anni Sessanta, per proseguire nell’analisi della sua ricerca successiva in cui Broodthaers amplia progressivamente l’indagine sulla relazione tra segno e contenuto, tra parola e potere, tra significante e significato, tra verità e inganno, fino a creare sistemi complessi di segni chesfuggono ad una interpretazione univoca, come nelle installazioni del museo fittizio “Musée de Art Moderne” e nei successivi “Décors”, veri e propri allestimenti cinematografici basati sull’accostamento di oggetti discrepanti esimili in uno stesso spazio, capaci di creare un poema dalle tonalità variabili.

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