12 giugno 2017

MICHELANGELO. AMORE E MORTE. Il trailer

di redazione

MICHELANGELO. AMORE E MORTE. Il trailer

Uomo dall’energia straripante,
ossessionato dall’arte, complesso, fragile, assolutamente geniale. Michelangelo Buonarroti (1475-1564), la sua esistenza tormentata e burrascosa e
il suo eccezionale talento saranno i protagonisti dell’ultimo docu-film, con
immagini in alta definizione, della stagione 2017 della Grande Arte al Cinema. Michelangelo.
Amore e morte,
 che
arriverà nelle sale per tre giorni, solo il 19,
20 e 21 giugno
 (elenco cinema
su www.nexodigital.it)
propone infatti un viaggio cinematografico attraverso le opere, i musei e i
luoghi fondamentali della vita del Buonarroti: Firenze naturalmente, e poi Roma
e la Città del Vaticano.

Diretto da David Bickerstaff e prodotto da Phil Grabsky, il docu-film si snoda attraverso le opere
più antiche, come i rilievi marmorei della Madonna
della Scala
 e della Centauromachia conservati a Casa Buonarroti, introdotti da Alessandro Cecchi, per passare
poi ad analizzare il Crocifisso di Santo Spirito in legno policromo, mostrando la cura
con cui l’artista, ancora giovanissimo, riesce a descrivere l’anatomia del
Cristo. Il documentario conduce quindi alla scoperta dei grandi capolavori
pittorici, dal Tondo Doni degli Uffizi alla Deposizione di Cristo nel
sepolcro
 
della National Gallery, dalla volta della
Cappella Sistina
al Giudizio
Universale
, e approfondisce il delicato e appassionato tema del
non finito che caratterizza molte delle opere dell’artista.

Il regista
propone, inoltre, un excursus al Victoria
and Albert Museum di Londra
 dove Holly Trusted, Curatrice del
Dipartimento Sculture del museo, ci accompagna nell’Italian Cast Court, ora
ribattezzata Weston Cast Court, dove spicca la copia in gesso del David di Michelangelo, realizzata da Clemente Papi nel 1850 e destinata
alla formazione di studenti d’arte. Tra gli altri luoghi del film si annovera anche
il Dipartimento delle arti figurative occidentali dell’Ermitage (di cui conosciamo il responsabile Sergej Androsov), dove si trova
il Ragazzo accovacciato in marmo, attribuito a Michelangelo solo in epoca recente.

Michelangelo.
Amore e morte
 offre la
possibilità di conoscere i bronzi
Rothschild, 
nudi virili in
bronzo che cavalcano due pantere. Appartenute ai banchieri Rothschild, le due
sculture sono state attribuite al Maestro e sarebbero gli unici bronzi
michelangioleschi sopravvissuti ai secoli, come spiega Victoria Avery,
Conservatrice di Arte Applicate del Museo
Fitzwilliam di Cambridge.

Tra le testimonianze
raccolte dal regista ci sono, pure, quelle degli storici dell’arte Martin Gayford, Jonathan Jones,
Jennifer Sliwka e Cristina Acidini, 
quella
del delegato per i dipartimenti scientifici e i laboratori di restauro dei
Musei Vaticani, Arnold Nesselrath, e quella dell’artista Tania Kovats.

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