25 giugno 2018

Tutto l’inizio, la fine

di redazione

Tutto l'inizio, la fine

In una società che si costruisce  su un infinità di regole ma dove non si tiene conto dell’etica dell’individuo 
l’arte ha il ruolo importante dell’interpretazione, della denuncia, ma anche e soprattutto della protezione delle cose essenziali. 
TUTTO L’INIZIO E LA FINE è l’opera di Giovanni Gaggia per la rassegna “la superficie accidentata” di Fourteen ArTellaro.
Il lavoro si articola in più incontri e più frammenti che vanno a costituire un unico corpo che occupa a sua volta più spazi come fosse elemento liquido.

Una parte di questo è ciò che si rivela nell’installazione per l’essenziale white box per l’arte contemporanea di Tellaro.
Lì si va a comporre, come la tela di un ragno, la rete del pescatore Gianni, residuale  di una storia.
La stessa rete che utilizzava nel suo quotidiano rapporto col mare, tessuta nuovamente con le mani e le parole che l’artista e il pescatore hanno intrecciato in questi giorni di incontri a Lerici.
La cucitura e la sutura su cui Gaggia elabora ormai da tempo il suo rapporto con l’arte e il dialogo con l’uomo si fa riparazione delle reti da pesca come incipit di un rapporto tra l’essere e l’infinita simbologia del mare, dove tutto torna, rimescolando al tutto il passaggio dell’esistenza.
Ne emerge un dialogo intimo che è la storia di un’esistenza e i rapporti che intercorrono tra l’uomo e il mare come elemento primario levigato dal tempo e sviscerato nelle parole.
Dialogo che si fa suggestivo eco che si dipana tra le maglie della rete nel piccolo spazio di Fourteen.
Le immagini registrate non vanno a integrare l’opera presentata nello spazio ma vanno a comporre l’opera video presentata in esclusiva sul nostro canale per l’arte di Exibart. Questo è il secondo tempo, parte del corpo che si fa parte dello stesso elemento d’insieme.
Tutto l’inizio, la fine è sostanza senza forma, è acqua di tutti e di nessuno. È qui che traiamo sostanza di vita ed è qui che tutto si rimescola.

Giovanni Gaggia | TUTTO L’INIZIO E LA FINE 22 giugno / 6 luglio
Presentato presso lo spazio Fourteen ArTellaro, Piazza Figoli, 14 Tellaro di Lerici (SP)

Rassegna  La superficie accidentata  a cura di Gino D’Ugo

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