06 luglio 2021

1540 opere di Claude Monet in un video di due ore

Non vi stancate mai dell'Impressionismo? Su Youtube trovate 1540 opere di Claude Monet no-stop, in un video di più di due ore

di Redazione

1540 opere di Claude Monet in un video di due ore

Youtube è bello perché è vario. C’è chi lo usa per caricare – e per vedere – 24 ore di Trololo no-stop e chi preferisce l’Impressionismo. Fu Claude Monet a trovare, seppure indirettamente, il nome per il movimento artistico che avrebbe sconvolto per sempre il modo in cui vediamo le cose. Impression, soleil levant è il titolo dell’opera che Monet espose il 15 aprile 18, negli spazi di un vecchio studio fotografico di Nadar, al 35 di boulevard des Capucines, a Parigi. Una mostra di rottura, alla quale parteciparono anche Degas, Cézanne, Boudin, Pissarro, Berthe Morisot, Renoir e Sisley, i rinnegati del sistema ufficiale dell’arte che, a quel tempo, si chiamava accademia. A vedere quella mostra andò anche il critico Louis Leroy, che non apprezzò molto la libertà coloristica e formale di Monet. Quella Impression non gli andò giù e non le mandò a dire, nella sua recensione pubblicata su Le Charivari, una rivista illustrata di orientamento satirico.

«”Ah, eccolo, eccolo!” esclamò dinanzi al n. 98. “Che cosa rappresenta questa tela? Guardate il catalogo”. “Impressione, sole nascente”. “Impressione, ne ero sicuro. Ci dev’essere dell’impressione, là dentro. E che libertà, che disinvoltura nell’esecuzione! La carta da parati allo stato embrionale è ancor più curata di questo dipinto”». Fu così che nacque l’Impressionismo, un fenomeno strepitoso, che da diversi anni è un blockbuster. Ma nonostante la grande quantità di opere impressioniste che abbiamo visto nei Musei e sugli schermi, non ci si stanca mai e questo video di due ore e 1540 dipinti passa subito.

Non si tratta purtroppo dell’opera omnia: a Monet ne sono state attribuite oltre 2500 ma il numero dovrebbe essere ancora più alto. Si sa infatti che l’artista ne distrusse molte di sua mano, mentre altre sono andate perse nel corso del tempo. Per vederne ancora di più, potete cliccare qui.

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