52vids è il nuovo progetto di exibart e Ibrida, Festival delle Arti Intermediali nato nel 2015, curato da Vertov Project e dedicato alla cultura della video arte e alla sperimentazione visiva. Per questa 37ma puntata, presentiamo Il Velo di Maya, opera realizzata tra il 2019 e il 2020 da da Paolo Bandinu.
«È Maya, il velo ingannatore, che avvolge gli occhi dei mortali e fa loro vedere un mondo del quale non può dirsi né che esista, né che non esista; perché ella rassomiglia al sogno, rassomiglia al riflesso del sole sulla sabbia, che il pellegrino da lontano scambia per acqua», con una citazione da Arthur Schopenhauer, Paolo Bandinu ci introduce la sua “storia pittorica”. «Il Velo di Maya prende forma sulla tela e si evolve trasformandosi in video», continua l’artista nato nel 1984 e originario della Sardegna. «Il continuo divenire della pittura racconta ogni singolo gesto pittorico che a sua volta diventa musica e movimento, sublimato dal calore della materia. Un susseguirsi di sensazioni e stati d’animo, immortalano cambiamenti e indecisioni, in bilico tra ciò che è accaduto e ciò che accadrà. Il velo di Maya cerca di far luce sugli schemi mentali che intrappolano l’individuo nel suo microcosmo, offuscandone la sua visione, perso nel dualismo de “La cosa per come appare” e la “cosa in se”».
Paolo Bandinu ha iniziato la sua carriera artistica a Cagliari, dove si è diplomato nel 2004, e poi ha conseguito la laurea in Pittura nel 2009 presso l’Accademia di Belle Arti di Sassari. Nel 2011 si specializza in Arti visive e linguaggi multimediali, all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Indipendentemente dall’età, ha partecipato a numerose mostre in galleria d arte, fiere d’arte, concorsi e festival di video arte. Nel corso degli anni il linguaggio creativo dell’artista si e ‘evoluto per raggiungere la maturazione di uno stile personale definito che lascia spazio a nuove idee e sperimentazioni, definite dalla artista: Storie Pittoriche. La sua ricerca continua oggi a Berlino, città in cui vive e lavora.
52vids x Ibrida
«In questa serie troverete opere audiovisive di videoarte, videoclip, estratti di film ed estratti di video performance. La selezione targata Ibrida Festival fotografa uno spaccato importante degli artisti italiani contemporanei, che adoperano prevalentemente il mezzo audiovisivo, attraverso un processo conscio e inconscio di ibridazione dei linguaggi», spiegano Francesca Leoni e Davide Mastrangelo, videoartisti, film maker e direttori artistici di Ibrida. «Più che di videoarte, quindi, parliamo di video d’artista. Una sfera di codici eterogenei che attraversano la video performance, animazione, video danza, post internet art, post social media art, found footage e altro ancora. Uno spaccato unico e multiforme di quello che sta succedendo in Italia negli ultimi anni, nel campo della sperimentazione audiovisiva».
Ibrida si svolge nell’ambito di diverse giornate, solitamente a fine aprile, a Forlì, con spettacoli live, proiezioni, istallazioni, incontri e workshop. Ogni edizione gode di una collaborazione con festival italiani e internazionali, per divulgare le produzioni e le ricerche più recenti nell’ambito dell’audiovisivo sperimentale.
#37 Paolo Bandinu, Il Velo di Maya, 2019-20, 02’33’’, storia pittorica di Paolo Bandinu, Musica Prodotta da Andrea Pilloni, Color Grading di Nicola Garau, Consulenza di Marta Ilardi, Mastering DCP Mike Zaffa. Ciurtesy of Author.
Qui potete trovare tutti i vids.