Uscirà nelle sale cinematografiche degli Stati Uniti l’8 dicembre – in Italia sarà distribuito da Lucky Red – ma già la curiosità è tanta, considerando i pesi in gioco. Anche se si intitola semplicemente Anselm, il documentario di Wim Wenders dedicato alla vita Anselm Kiefer ha tutte le carte in regola per essere una sorta di kolossal. Come monumentali sono le opere dell’artista di origine tedesca, che non ha mai avuto paura di osare. Così come Wenders, che ha girato il film con una risoluzione di 6K e nel formato 3D, che aveva precedentemente utilizzato per il suo documentario del 2011 si Pina Bausch.
Proiettato in anteprima mondiale al 76esimo Festival di Cannes, il 17 maggio 2023, Anselm «Presenta un’esperienza cinematografica del lavoro dell’artista che esplora l’esistenza umana e la natura ciclica della storia, ispirandosi alla letteratura, alla poesia, alla filosofia, alla scienza, alla mitologia e alla religione», si legge nella scheda di presentazione del film. Per oltre due anni, Wim Wenders ha seguito le orme di Anselm Kiefer, dalla nativa Germania alla sua attuale casa in Francia, collegando le fasi della sua vita ai luoghi essenziali della sua carriera che abbraccia più di cinque decenni.
«C’è un uomo che non ha paura di dipingere nulla. Può dipingere l’universo e può dipingere formule matematiche e può dipingere la storia e può dipingere miti, biologia, alchimia», così il grande regista parla del grande artista. «Non ha paura di nessuna conoscenza umana di dedicarsi alla pittura o alla scultura. Può utilizzare l’intera conoscenza dell’umanità, mitica e scientifica, per produrre un dipinto che ne riveli una parte».