C’era un mondo prima della Pop Art e c’è stato un mondo dopo. O meglio, il mondo che c’è stato dopo – dopo le Guerre mondiali, tra le due spinte della Guerra Fredda e della Globalizzazione – è stato raccontato in maniera lampante, colorata, lucida, ironica e, in certi casi, spietata, proprio da quel movimento artistico nato in Europa, sviluppatosi negli Stati Uniti e stratificatosi nella storia dell’Occidente contemporaneo. Ed è alla Pop Art che è dedicata la nuova puntata di Art Night, in onda venerdì, 5 febbraio, alle 21.15, su Rai 5. Dedicato alle varie strade dell’arte, il programma di Silvia De Felice e di Massimo Favia e Marta Santella, con regia di Andrea Montemaggiori, continua ad approfondire i grandi maestri e, dopo le ultime puntate dedicate a Correggio e Parmigianino, guarda all’arte contemporanea, a partire da due punti di vista: quello di David Hockney, che agli esordi della sua fortunatissima carriera fu inquadrato nella scena della Pop Art, e quello di Franco Angeli, Tano Festa e Mario Schifano che, dai tavolini del Caffè Rosati, guardavano con interesse i fermenti della scena artistica internazionale, traslando la Pop Art in Italia.
Art Night del 5 febbraio: da David Hockney ai Pop Artist italiani
Il programma di Rai Cultura Art Night racconta lo straordinario percorso di vita e di arte di David Hockney con il documentario in prima visione “David Hockney. L’eternità ritrovata”, di Michael Trabitzsch, prodotto con Arte France. «Disegno il mondo, disegno me stesso», ha detto Hockney che, recentemente, ha collaborato con la Apple per una serie di paesaggi e ritratti realizzati con l’iPad. L’artista, infatti, è sempre stato coinvolto in un dialogo continuo con la sua epoca. In tal modo, ha utilizzato ogni formato e mezzo artistico a sua disposizione: pittura, disegno, installazione, scenografia, fotografia, collage e telefono cellulare.
Hockney, cresciuto in Inghilterra, fuggito dai vincoli delle piccole città per vivere in California, ha lavorato a Parigi, Londra e New York, per poi tornare in Inghilterra, dove risiede oggi. Il documentario si concentra su quei luoghi della sua vita che hanno fortemente influenzato il suo lavoro, utilizzando una notevole quantità di filmati d’archivio per evidenziare le varie fasi della sua opera in relazione ai luoghi in cui ha vissuto e lavorato. Lui e la sua arte sono importanti quanto le location stesse per permettere di avvicinarsi ad un artista che, pur non sfuggendo allo sguardo del pubblico, non è comunque facile da “sbloccare” e ritrarre.
A seguire, Art Night racconterà come i riflessi della Pop Art siano arrivati fino in Italia, trovando terreno fertile negli artisti della Scuola di Piazza del Popolo. Lo spiega il documentario di Giuseppe Sansonna “Ombre elettriche”, prodotto da Rai Cultura, con la consulenza scientifica di Alessandro Masi. Protagonisti lo stile e l’arte degli anni ’60 visti da due punti diversi: Roma e Londra. In primo piano Franco Angeli, Tano Festa, Mario Schifano. Tre pittori visionari e inquieti, legati da una forte sintonia, capaci di sconvolgere la scena dell’arte italiana di quel decennio.
Il loro ritrovo abituale è il Caffè Rosati, affacciato su Piazza del Popolo. Il loro regno è la Roma antica e affascinante di piazza di Spagna, Via Margutta e Piazza del Popolo. Ma sono attirati e influenzati anche dalla modernità, che scoprono nella frenesia di via Veneto, tra alberghi, uffici, stranieri e colletti bianchi. Sono convinti che la cultura e l’arte possano davvero cambiare il mondo. Vogliono mutare lo sguardo, sovvertire l’immaginario, incidere sul reale.
Un documentario realizzato grazie ai materiali delle Teche Rai che danno voce ai tre pittori, ma anche ad altri grandi artisti di quegli anni: Andy Warhol, Marco Ferreri, Giorgio Franchetti. Interviste originali ad Achille Bonito Oliva, Laura Cherubini, Paola Pitagora, Maria Angeli, figlia di Franco e responsabile del suo archivio, Otello Angeli, Anita Festa, figlia di Tano e responsabile del suo archivio, e anche a Leonardo Crudi, giovane artista che oggi interpreta e rielabora l’immaginario di quegli anni.