Dal 3 novembre arriva al cinema “L’ombra di Caravaggio”, film di Michele Placido con Riccardo Scamarcio nei panni del celebre pittore. Il film – presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma – esplora l’intricata e avventurosa esistenza di Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio, già una popstar al suo tempo, raccontato nelle sue profonde contraddizioni e nelle oscurità del suo impenetrabile tormento.
Ribelle e inquieto, devoto e scandaloso, indipendente e trasgressivo, il Caravaggio messo in scena da Placido è un artista maledetto dal talento assoluto, ma soprattutto un rebel without a cause e ante litteram, costretto ad affrontare gli inquietanti risvolti di una vita spericolata – con le sue donne e i suoi demoni – in cui genio e sregolatezza convivono per regalarci un personaggio fuori dal tempo e un’icona affascinante e universale.
Nella clip in esclusiva per exibart, la scena in cui Caravaggio ritrae la modella e cortigiana Annuccia Bianchini, interpretata dall’attrice Lolita Chammah. Ma chi era Annuccia Bianchini?
Nata a Roma intorno al 1579 e morta nel 1604, Anna Bianchini era figlia di Giuseppe, vaccaro, ricettatore e amico di malviventi, e di Sibilla, meretrice e già modella di Caravaggio, che la ritrasse nella Maddalena pentita e nel Riposo durante la fuga in Egitto. Chiamata Annuccia per la sua statura, ebbe un fratello di nome Matteo, di circa dieci anni più giovane, e una sorella, Alessandra, nata nel 1590 e molto probabilmente morta in tenera età.
Condivise con la cortigiana senese Fillide Melandroni le prime esperienze nella professione e i primi problemi con la giustizia. Ma mentre Fillide ebbe una carriera in costante ascesa, lei continuò a condurre un’esistenza indecorosa e marginale che la portò a subire l’infamante pena della pubblica frusta. Spesso protagonista di risse e di burle, Annuccia fu sempre legata a uomini di bassa condizione sociale ma fu anche amica di pittori come Marco Tullio Onofri, Giovanni de Braus, un non meglio identificato «giovane pittore fiamengo». Frequentò anche Prospero Orsi, detto Prosperino delle Grottesche e noto come turcimanno del Caravaggio che, con ogni probabilità, la conobbe proprio attraverso il suo più anziano amico.
Per anni visse nelle strade più povere e malfamate, prima all’Armata e poi nei pressi dell’osteria del Turchetto non lontano dalla Trinità dei Monti, finché ai primi anni del Seicento si trasferì in un basso all’angolo fra via Paolina e il vicolo del Babuino, che conduceva a Margutta. Fu allora che il Caravaggio la chiamò per posare accanto a Maddalena Antognetti in due dipinti: nella Deposizione nel sepolcro, in veste di Maria di Cleofa, e in Marta e Maria Maddalena, come Marta.
“L’ombra di Caravaggio” è prodotto da Goldenart Production con Rai Cinema. Prodotto da Federica Luna Vincenti e distribuito nella sale cinematografiche italiane da 01 Distribution.