«Un lavoro di Mimmo Jodice? L’abbiamo seguito e lo apprezziamo ma siamo orientati più al contemporaneo. Quindi no, non abbiamo nulla da vendere». Seguendo la catena di interviste di The Collectors.Chain può capitare anche di ascoltare trattative – pur amichevoli – del genere. Perché, per il format video presentato da Art Defender, a raccontarsi a tutto tondo sono alcuni tra i più influenti e raffinati collezionisti d’arte italiani, che ci aprono le porte delle loro case, per raccontare le loro passioni, il loro lavoro, gli aneddoti più curiosi e interessanti.
Nato da un’idea di Claudio Centimeri e realizzato con la collaborazione di Rischa Paterlini, con il sostegno di Banca Patrimoni Sella & C., il format di The Collectors.Chain propone una sorta di challenge seriale e virale, in cui ogni collezionista ne coinvolgerà un altro e così via, in una fitta successione di domande, battute, riflessioni, confronti, scoperte e metodologie da condividere. Per scoprire tutti gli aspetti di una passione dilagante e irrefrenabile: quella del collezionismo.
Fondata nel 2008 come piattaforma di servizi integrati per i collezionisti d’arte e di beni di pregio, Art Defender si è consolidata negli anni come l’unica realtà di riferimento sull’intero territorio nazionale per una gestione olistica delle collezioni, dalla logistica alla custodia, dalla conservazione al restauro, dalla pianificazione patrimoniale ai servizi digitali più moderni, come per The Vault, il primo caso al mondo di caveau digitale.
Dunque, proseguendo il modello di impresa alla sua base, quello di una piattaforma di aggregazione rivolta agli operatori dell’arte, obiettivo di The collectors.chain è dare forma a una community coesa e identificata intorno a una passione comune, per ampliare il territorio delle relazioni, una necessità che, oggi, ha acquistato ulteriori sfumature di significato.
The Collectors.Chain #3: la parola ad Andrea e Fabio Fustinoni
E così, seguendo l’intreccio delle interviste a catena, dal Duomo di Milano arriviamo al luminoso lungomare di Santa Margherita Ligure. E la domanda che il collezionista Roberto Spada ha posto ad Andrea e Fabio Fustinoni, dietro suggerimento giusto-un-po’ interessato di Matilde ed Enrico Giliberti, era ben motivata. Infatti, la passione di Andrea e Fabio rivolta, in particolare, alla fotografia contemporanea.
Coppia nella vita e nel lavoro, come azionisti nella società di famiglia proprietaria del Grand Hotel Miramare, membri del FAI – Fondo Ambiente Italiano, Andrea e Fabio Fustinoni la loro collezione d’arte è «Un’emozione quotidiana». E non potrebbe esserci definizione più calzante per il loro modo di essere collezionisti, vissuto a stretto contatto sia con il loro impegno professionale che con la loro vita privata, spesso condivisa proprio con gli artisti rappresentati in collezione. I nomi? Tra gli altri, Adrian Paci, Francesco Gennari, Sabrina Mezzaqui, Claudia Losi, Shannon Ebner, Adelita Husni-Bey.