Presentato al MAXXI, all’interno della sezione FreeStyle della 20ma edizione della Festa del Cinema di Roma, Looking for Nivola (Cercando Nivola) è il nuovo film documentario di Peter Marcias dedicato alla figura di Costantino Nivola. Un racconto lirico e stratificato che intreccia la vita dell’artista sardo con quella di un intero secolo, restituendone la dimensione più autentica: quella di un creatore capace di trasformare la materia in pensiero, la tradizione in linguaggio universale.
Marcias sceglie di guardare Nivola come un compagno di viaggio, un uomo che ha costruito la propria identità artistica sul dialogo tra radici e orizzonti, tra gesto primordiale e scienza costruttiva. La sua regia, accompagnata dalla colonna sonora originale di Enzo Favata, compone un viaggio intimo tra le geografie dell’anima e i luoghi concreti di un’esistenza attraversata dalla luce: la Sardegna e New York, il mare e la sabbia, l’esilio e la memoria.
L’artista nato a Orani nel 1911 e presto emigrato negli Stati Uniti, appare qui come un ponte tra due mondi: la civiltà artigiana e la modernità industriale, dalla collaborazione con Giuseppe Pagano e la Olivetti negli anni Trenta, all’incontro decisivo con Le Corbusier. È in questo crocevia di cultura mediterranea e pensiero architettonico che nasce la tecnica del sandcasting, invenzione poetica e insieme rivoluzionaria, con cui l’artista modella la sabbia come fosse pittura.
Attraverso immagini d’archivio e testimonianze, Looking for Nivola restituisce la ricchezza di una visione che ha ridefinito il concetto stesso di arte pubblica. Le sculture, i bassorilievi e le opere monumentali di Nivola, sparse tra l’Europa e l’America, celebrano l’uomo comune, la madre, il lavoratore, la comunità. Nel film, la voce collettiva di familiari, amici, colleghi e studiosi si intreccia a quella delle opere, in un racconto che è anche un atto di restituzione, un modo per riportare alla luce la dimensione etica e civile dell’artista e, con essa, una certa idea di modernità mediterranea, solidale e umana.
Girato tra Orani e New York, il documentario, prodotto da Ultima Onda Produzioni, Eolo Film Productions, Sky Survey System, Ganesh Produzioni e Monica Mureddu, con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna e la collaborazione della Fondazione Nivola, della Cineteca Sarda e di Magazzino Italian Art — diventa così anche un ponte culturale tra generazioni e territori. Il risultato è un film che parla di arte e soprattutto di libertà: quella di chi, come Nivola, ha saputo scolpire nella materia il proprio destino e lasciare alla sabbia il compito più difficile: conservare, nel suo incessante movimento, la memoria del mondo.
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