52vids è il nuovo progetto di exibart e Ibrida, Festival delle Arti Intermediali nato nel 2015, curato da Vertov Project e dedicato alla cultura della video arte e alla sperimentazione visiva. Per questa 18ma puntata, presentiamo To See the Sky, Dance, video di Barbara Brugola, realizzato nel 2018.
«In questa serie troverete opere audiovisive di videoarte, videoclip, estratti di film ed estratti di video performance. La selezione targata Ibrida Festival fotografa uno spaccato importante degli artisti italiani contemporanei, che adoperano prevalentemente il mezzo audiovisivo, attraverso un processo conscio e inconscio di ibridazione dei linguaggi», spiegano Francesca Leoni e Davide Mastrangelo, videoartisti, film maker e direttori artistici di Ibrida. «Più che di videoarte, quindi, parliamo di video d’artista. Una sfera di codici eterogenei che attraversano la video performance, animazione, video danza, post internet art, post social media art, found footage e altro ancora. Uno spaccato unico e multiforme di quello che sta succedendo in Italia negli ultimi anni, nel campo della sperimentazione audiovisiva».
Ibrida si svolge nell’ambito di diverse giornate, solitamente a fine aprile, a Forlì, con spettacoli live, proiezioni, istallazioni, incontri e workshop. Ogni edizione gode di una collaborazione con festival italiani e internazionali, per divulgare le produzioni e le ricerche più recenti nell’ambito dell’audiovisivo sperimentale.
#18 Barbara Brugola, To See the Sky, Dance
Barbara Brugola vive e lavora a Milano, utilizzando come media prevalentemente video e disegno. Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera, ha conseguito il titolo Master of Arts presso il Royal College of Art ( Londra, 1998). Ha esposto in mostre personali alla Galleria Muratcentoventidue (Bari, 2014 e 2016), Sound of Mu (Oslo, 2009 e 2007), T293 (Napoli, 2002), Careof (Cusano Milanino, 2001). I suoi lavori sono stati mostrati presso istituzioni quali il Museo del Novecento (Milano, 2013), lo Spazio Gerra (Reggio Emilia, 2008), il Filatoio (Caraglio, 2007), il Museo d’Arte Contemporanea di Nuoro (Nuoro, 2004), il Palazzo delle Stelline (Milano, 2004).
I suoi video sono stati selezionati in numerosi festival, tra gli altri: Videoart Yearbook Bologna, Torino Film Festival e Visionaria a Siena, dove ha vinto nel 2003 il Premio della Critica. Ha esposto in spazi no profit come Viafarini e Careof (Milano), Velan Art Center (Torino), Galleria Nuvole (Palermo), Cork Film Center (Dublino), K3 Space Project (Zurigo).
«To See the Sky, Dance del 2018 appartiene alla trilogia video A General Perception of Love che è iniziata con il video Loop del 2017 e finisce con There is a House, a breve in uscita», ci ha raccontato Brugola. «In To See the Sky, Dance, la protagonista, una ragazza con sembianze ornitomorfe, è in un bosco, assorta a guardare la televisione dove sono mostrati degli uccelli impigliati nelle reti. Si mette in cammino, attraversando un bosco che potrebbe stritolarla con i suoi alberi, per fermarsi infine presso le reti che schermano il cielo e che hanno intrappolato gli uccellini di passaggio. In seguito arriva presso una pista di pattinaggio, si mette i pattini ed inizia a fare salti e trottole. Cade, si rialza e ricomincia con grazia le sue acrobazie: prende la rincorsa e fa l’ultima serie di trottole mentre nello stesso istante anche gli uccelli prima intrappolati volano via, conquistando l’immensità del cielo».
18# Barbara Brugola, To See the Sky, Dance, 2018, 3’30”. Crediti: Courtesy of Visualcontainer (distributor)
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