52vids è il nuovo progetto di exibart e Ibrida, Festival delle Arti Intermediali nato nel 2015, curato da Vertov Project e dedicato alla cultura della video arte e alla sperimentazione visiva. Per questo quarto appuntamento, presentiamo Sotto tiro, video di Silvia Giambrone.
«In questa serie troverete opere audiovisive di videoarte, videoclip, estratti di film ed estratti di video performance. La selezione targata Ibrida Festival fotografa uno spaccato importante degli artisti italiani contemporanei, che adoperano prevalentemente il mezzo audiovisivo, attraverso un processo conscio e inconscio di ibridazione dei linguaggi», spiegano Francesca Leoni e Davide Mastrangelo, videoartisti, film maker e direttori artistici di Ibrida. «Più che di videoarte, quindi, parliamo di video d’artista. Una sfera di codici eterogenei che attraversano la video performance, animazione, video danza, post internet art, post social media art, found footage e altro ancora. Uno spaccato unico e multiforme di quello che sta succedendo in Italia negli ultimi anni, nel campo della sperimentazione audiovisiva».
Ibrida si svolge nell’ambito di diverse giornate, solitamente a fine aprile, a Forlì, con spettacoli live, proiezioni, istallazioni, incontri e workshop. Ogni edizione gode di una collaborazione con festival italiani e internazionali, per divulgare le produzioni e le ricerche più recenti nell’ambito dell’audiovisivo sperimentale.
#4: Silvia Giambrone, Sotto tiro
Nata ad Agrigento, nel 1981, Silvia Giambrone vive e lavora tra Roma e Londra. Lavora con performance, installazione, scultura, video, suono. La sua ricerca è incentrata sulle forme sotterranee di assoggettamento. Negli ultimi cinque anni ha vinto numerosi premi e ha partecipato a numerose conferenze e residenze in Europa e Stati Uniti. È ambasciatore per Kaunas città europea della cultura 2022. Ha vinto il Premio VAF nel 2019.
Tra le sue mostre più significative: Eurasia, Mart, Rovereto (2009); Moscow Biennale: Qui vive? (2010); Re-Generation, Museo Macro, Roma (2012); Critica in arte, Museo MAR di Ravenna (2014); W Women in Italian Design, Triennale di Milano (2016); Time is out of Joint, La Galleria Nazionale, Roma (2017); Young Italians 1968 – 2018, IIC, New York City (2018); VII Premio Fondazione VAF, Stadtgalerie Kiel, Germania (2019); Sovvertimenti, Museo Novecento, Firenze (2019); Nobody’s room. Anzi, parla, Museo del 900, Milano (2020); Io dico io, La Galleria Nazionale, Roma (2021). Lavora con Richard Saltoun Gallery a Londra, Galleria Marcolini a Forlì e Stefania Miscetti Studio a Roma.
Presentata per la prima volta nel 2013, Sotto tiro è una videoperformance che mette l’accento sulla familiarizzazione con la minaccia che diventa paradigma relazionale. «Sotto tiro è un’operazione di familiarizzazione con il senso della minaccia, della caducità, stati che non indossano solo la maschera della paura manifesta, ma anche quella del gioco, della relazione in una sua più vasta articolazione, e che arrivano a fare della precarietà un paradigma relazionale», spiega Silvia Giambrone.