Un viaggio cinematografico che intreccia arte e narrazione: il film La nostra terra di DK Welchman e Hugh Welchman si prepara a incantare il pubblico italiano il 2, 3 e 4 dicembre, distribuito da Wanted Cinema. Dopo il successo di Loving Vincent, il duo creativo torna con un’opera che adatta sul grande schermo il capolavoro di Władysław Reymont, Chłopi (The Peasants), premiato con il Nobel per la Letteratura nel 1924. Presentato in anteprima al Toronto International Film Festival, il film combina una narrazione potente con una tecnica di animazione unica, basata su dipinti a olio ispirati ai maestri polacchi di fine Ottocento e l’uso di tecnologie cinematografiche innovative.
La realizzazione di La nostra terra ha richiesto anni di lavoro, ostacolati anche dalla pandemia, con un processo che mescola meticolosità artigianale e avanguardia tecnologica. Attori polacchi di spicco sono stati filmati in location autentiche, per poi essere trasformati in opere animate grazie a un team di artisti internazionali che hanno dipinto ogni singolo fotogramma. Questo approccio restituisce alla pellicola la stessa qualità pittorica che aveva affascinato il pubblico di Loving Vincent, aggiungendo però una profondità narrativa che intreccia temi di emancipazione e resistenza femminile.
Una storia di forza e identità
Al centro della trama c’è Jagna, giovane donna intrappolata nei vincoli di una società rurale profondamente patriarcale. Costretta a sposare un uomo anziano e benestante, pur essendo innamorata del figlio, Jagna affronta un mondo che la giudica e la sfrutta per la sua bellezza e indipendenza. Il villaggio, con i suoi colori e le sue celebrazioni tradizionali, diventa il microcosmo di una lotta universale contro le dinamiche di potere, le faide familiari e le violenze sistemiche.
“La figura di Jagna mi ha chiamata”, confessa la regista DK Welchman. “Come donna, ho vissuto esperienze di manipolazione e attenzione indesiderata. La sua forza e il suo coraggio di sfidare un patriarcato sostenuto anche dalla chiesa mi hanno ispirata profondamente. Questo film è la mia risposta alla sua storia”.
Arte in movimento e lotta femminista
La nostra terra è un’opera d’arte in movimento, in cui il virtuosismo tecnico si intreccia con una riflessione femminista e sociale. Attraverso la lente pittorica e narrativa, il pubblico viene immerso in un mondo di bellezza visiva e tensione emotiva. La pellicola esplora temi senza tempo come l’identità, l’oppressione e la resilienza, rendendo omaggio a un romanzo che ha segnato la letteratura mondiale e restituendo allo spettatore un’esperienza sensoriale unica.