Una immagine aggiornata alla contemporaneità, alle sue necessità e alle sue estetiche, per la Galleria dell’Accademia di Firenze, che riapre all’insegna del rinnovamento ma senza perdere di vista la gloriosa storia conservata al suo interno, anzi. Il museo, infatti, ha presentato il suo nuovo portale online, che offre un variegato palinsesto di contenuti digitale e che riparte dal suo ospite d’onore, il David. È proprio l’iconica scultura di Michelangelo a essere la protagonista di Quartetto, un cortometraggio musicale inedito, commissionato dalla direttorice Cecilie Hollberg a Giorgio Ferrero, compositore e regista, autore, tra gli altri, del celebre film musicale Beautiful Things, premiato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2017.
«Prosegue così l’imponente progetto di rinnovamento della Galleria dell’Accademia, che approda nel 2021 con gli stessi capolavori di sempre, ma in una nuova veste», ha dichiarato Cecilie Hollberg. «Oltre ai cantieri che vanno avanti, alcuni, tra l’altro già terminati o in fase di chiusura, abbiamo voluto dare anche un’immagine più contemporanea al museo, rivedendo completamente il nostro portale web, con l’intenzione di dare al pubblico italiano e internazionale un’offerta maggiore, più completa, facilmente accessibile e sempre più fruibile», ha continuato la direttrice del museo che espone il maggior numero di sculture di Michelangelo al mondo, cioè sette, tra cui appunto il David.
La suite musicale Quartetto è stata scritta da Giorgio Ferrero con Rodolfo Mongitore per quattro strumenti antichi appartenenti o ispirati alla collezione esposta nel Museo degli strumenti musicali della Galleria dell’Accademia di Firenze, altro gioiello da riscoprire. Una musica contemporanea che guarda al futuro attraverso la tradizione del passato, scritta su misura per la ricostruzione della Spinetta Ovale di Bartolomeo Cristofori, del 1690, per un violoncello barocco simile a quello di Stradivari esposto nel Museo, per un’arpa antica e un oboe da caccia appartenente alla collezione del Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze, attualmente in esposizione proprio al Museo degli strumenti musicali.
La composizione, realizzata durante l’ultima chiusura dei musei a causa della pandemia, è stata registrata da quattro importanti docenti di musica barocca: i maestri Simone Bensi e Rossella Giannetti, del Conservatorio di Firenze, all’oboe da caccia e alla spinetta, il maestro Maria Cleary, del Conservatorio di Ginevra, all’arpa antica, il compositore Marco Robino al violoncello barocco. La supervisione musicale del progetto è stata affidata al musicista e musicologo Pedro Memelsdorff.