Come si riconosce un grande artista all’epoca di Instagram? Una domanda da un milione di dollari, rivolta da Vittorio Gaddi a Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, da parte di Giulia Borri e Federico Bartolini, collezionisti uniti da un’unica passione, quella per l’arte, e messi in dialogo a catena da The collectors.chain, format video presentato da Art Defender, nato da un’idea di Claudio Centimeri e realizzato con la collaborazione di Rischa Paterlini, con il sostegno di Banca Patrimoni Sella & C.
Fondata nel 2008 come piattaforma di servizi integrati per i collezionisti d’arte e di beni di pregio, Art Defender si è consolidata negli anni come l’unica realtà di riferimento sull’intero territorio nazionale per una gestione olistica delle collezioni, dalla logistica alla custodia, dalla conservazione al restauro, dalla pianificazione patrimoniale ai servizi digitali più moderni, come per The Vault, il primo caso al mondo di caveau digitale. Dunque, proseguendo il modello di impresa alla sua base, quello di una piattaforma di aggregazione rivolta agli operatori dell’arte, il nuovo format è dedicato alla community dei più raffinati e influenti collezionisti d’arte italiani, che ci aprono le porte delle loro case, per svelare le loro passioni, il loro lavoro, gli avvenimenti più curiosi e interessanti che riguardano la creazione della loro collezione.
The Collectors.Chain #6: la parola a Patrizia Sandretto Re Rebaudengo
Per questo sesto appuntamento, facciamo un bel viaggio dalle verdi colline della Toscana alla magica città di Torino, con Vittorio Gaddi che, dopo aver salutato Giulia Borri e Federico Bartolini, intervista via tablet Patrizia Sandretto Re Rebaudengo.
Appassionata collezionista da più di due decenni, Patrizia Sandretto è la fondatrice e presidente della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, istituita nel 1995. Dal suo primo spazio espositivo, aperto nel 1997 a Guarene d’Alba, la Fondazione si è spostata nel 2002 a Torino, in una sede di oltre 1500 metri quadri progettata da Claudio Silvestrin, riconosciuta a livello internazionale per la ricerca, la sperimentazione e lo scambio tra artisti, critici, curatori e collezionisti. Nel 2017, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ha aperto una sede distaccata a Madrid, al Matadero, l’ex mattatoio cittadino, situato alla fermata della metropolitana di Legazpi.
Tra le molte affiliazioni internazionali, Sandretto è membro del Consiglio Internazionale del MoMA, del Comitato consultivo per l’arte moderna e contemporanea del Philadelphia Museum of Art, del comitato consultivo del Rockbund Art Museum di Shanghai e del Consiglio di amministrazione del Centro per gli studi curatoriali al Bard College. Riflettendo l’impegno nell’ambito curatoriale, la Fondazione ha lanciato nel 2007 un programma di residenze dedicato a giovani curatori e nel 2012 il Corso per curatori CAMPO.
Insomma, come si riconosce un artista nell’epoca dei social media? Per scoprirlo, non vi rimane che ascoltare le parole di una vera signora dell’arte contemporanea.