“Un anno, due street artist, per due opere, per due mesi”
E’ questa in sintesi l’idea che anima il progetto “Urban Art Unites”, inaugurato oggi dall’Ambasciata d’Italia a Teheran. Uno street artist italiano ed uno iraniano, a partire da settembre 2019, utilizzeranno uno spazio della facciata esterna della Residenza dell’Ambasciatore d’Italia a Teheran – trasformata per l’occasione in una tela en plein air – per creare due opere distinte ma concepite come la continuazione l’una dell’altra, volte a reinterpretare, utilizzando il linguaggio e le forme avanguardistiche della street art, l’antico e inteso legame culturale tra Italia e Iran. Le opere resteranno esposte e fruibili al pubblico per due mesi, per poi essere rimpiazzate da due nuove opere di un altro artista iraniano e uno italiano. Il processo proseguira’ così con la presentazione di nuovi lavori ogni due mesi fino alla conclusione del progetto nel settembre 2020. I primi due artisti che hanno partecipato al progetto sono il milanese Paolo Bordino (nome d’arte PAO) e l’iraniano Mehdi Ghadyanloo, autore di molti murales a Teheran.
“URBAN ART UNITES” persegue il duplice obiettivo, da un lato, di rinsaldare i legami culturali tra Italia e Iran attivando collaborazioni creative e scambi artistici in un settore dalla forte carica innovativa in termini di linguaggio espressivo, e, dall’altro lato, di accrescere la consapevolezza sociale dell’importanza dell’arte e del decoro dei centri urbani, incrementando così – attraverso un’arte universalmente accessibile e fruibile – il benessere collettivo delle comunita’ urbane.
“Il progetto “URBAN ART UNITES” mette insieme artisti iraniani e italiani, che si cimentano insieme in un’avventura artistica di 12 mesi per esprimere, attraverso il linguaggio creativo della urban art, un senso di appartenenza comune ed una visione unitaria del mondo, della natura e dei rapporti tra le persone, a testimonianza del valore universale dell’arte e del suo messaggio di fratellanza e solidarietà tra i popoli” ha dichiarato l’Ambasciatore Giuseppe Perrone, aggiungendo che “Teheran è oggi una città di una vitalità artistica eccezionale e quindi sede naturale per un’iniziativa di tale portata e significato”.