[Galleria Franco Noero, Torino] Superare la bidimensionalità della tela, creando una relazione scultorea con lo spazio. E’ questo l’intento principale di Andrew Dadson, giovane artista canadese che, basandosi sull’idea di azione ripetuta nel tempo, si interroga sul concetto di limite fisico dello spazio e di limite ideale dell’immagine. In mostra una nuova serie di dipinti realizzati sovrapponendo numerosi strati di pittura ad olio di diversi colori, continuamente raschiati verso i bordi e poi coperti da un ultimo strato bianco o nero. Lo spessore che ne deriva serve da appoggio al muro per la tela adagiata sul pavimento, oppure diventa elemento materico tridimensionale nelle opere a parete, in cui i bordi di tela grezza vengono evidenziati grazie alla ri-intelaiatura su un telaio più grande dell’originale. Abbiamo intervistato l’artista…
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