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[Prometeo Gallery, Milano] Ruota intorno al rapporto tra fiction e realtà sociale il lavoro di Giuseppe Stampone. Un lavoro che, provando a rivelare il lato oscuro della società civile dietro il ‘keep smiling’ di matrice americana e provando a denunciare le forme di sovranità e di controllo nascoste dietro l’attuale democrazia, intende inficiare le sicurezze psicologiche collettive, i ruoli sociali perseguiti, l’efficacia dei dispositivi di cui ci serviamo.
Per questa personale milanese l’artista trasforma la galleria in una sala da gioco. Il soggetto dunque è il gioco d’azzardo: slot machines, chemin de fer e altri ordigni ludici sono presenti per mettere alla prova uno o più giocatori, per invitarli a sfidare la sorte. Il gioco, forma di dipendenza patologica, diventa meccanismo di sfruttamento dell’idea di fortuna, ultimo sogno possibile delle democrazie del tardo capitalismo. Ce ne parla Stampone…
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