Giorgio De chirico non ha mai simpatizzato con le sperimentazioni contemporanee. Quindi fa un po’ impressione la mostra/evento D’aprés Giorgio: artisti contemporanei invitati a condividere gli spazi intimi, domestici della casa dove De Chirico ha vissuto gli ultimi trent’anni della sua vita. Gli artisti invitati al progetto, ha sottolineato il curatore Luca Lo Pinto, sono stati chiamati a intervenire con opere non invasive, in grado di relazionarsi con lo spazio e di mimetizzarsi in esso, al fine di creare vari e molteplici livelli narrativi e interpretativi. “D’après Giorgio si è proposta quindi di creare un secondo livello di lettura della Casa-museo per le persone che la visitano e di offrire un nuovo punto di vista su de Chirico, attraverso il dialogo instaurato con gli artisti contemporanei. Il titolo della mostra fa riferimento ai famosi ‘d’après’ dello stesso de Chirico ed è un modo di rendere omaggio a una figura cardine dell’avanguardia del Novecento, la cui influenza sulle nuove generazioni di artisti persiste ancora oggi. Nel contempo è l’occasione per far conoscere la Casa-museo a un pubblico sempre più ampio, attraverso una mostra pensata come una lunga storia, con le opere a fungere da capitoli, al fine di produrre una narrazione al tempo stesso dilatata e frenetica, didascalica e sfuggente, intima e concettuale.
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