Art Night è il nuovo magazine di Rai Cultura dedicato al mondo dell’arte. Ogni venerdì, alle 21.15, su Rai 5, una puntata in prima visione. Al centro di ogni appuntamento, documentari internazionali, produzioni originali e grandi documentari dell’archivio Rai, per raccontare l’arte in tutte le sue espressioni, con un occhio di riguardo al patrimonio artistico italiano e alla sua tutela. Il programma è presentato da Alessio Aversa, che ogni settimana sarà accompagnato da ospiti d’eccezione chiamati ad approfondire diversi argomenti. In collaborazione con Rai Cultura, exibart propone in esclusiva l’anteprima di una nuova puntata.
A lungo trascurato dal mercato, l’artista Leoncillo Leonardi solo nel 2018 è stato consacrato da due importanti aste internazionali, le più difficili. A lui è dedicato il documentario in prima visione assoluta “Leoncillo: una fiamma che brucia ancora” di Simona Fasulo che apre la puntata di “Art Night”, in onda venerdì 10 gennaio alle 21.15 su Rai5. Una personalità complessa quella di Leoncillo, un uomo che dedica l’intera sua vita all’arte e che per le sue sculture dense e sofferte rimane fedele a materiale povero: creta, ceramica. Un artista che lotta per mantenere l’indipendenza della sua opera e delle sue idee, sia quando, antifascista dichiarato, deve sopportare, insieme all’amatissimo fratello Lionello, l’uscita da Spoleto, sia quando, militante nel PCI da sempre, ne esce dopo i fatti d’Ungheria. Le sue sculture sono anche politiche e suscitano vespai e polemiche in epoche in cui la discussione politica era viva e fremente. Un artista che Cesare Brandi dichiarò “uno dei tre grandi scultori italiani con Manzù e Martini”, che ha una ricchissima bibliografia critica, che ha esposto in tutto il mondo, (alcune delle sue opere sono conservate a Tokio e a Montréal), un uomo morto a soli 53 anni, che ha lasciato un segno importante nel mondo dell’arte, e che è stato quasi dimenticato, scomodo per il modo di vivere e forse anche per quello di morire, all’improvviso. A farci da guida nel racconto biografico c’è la nipote Anna Leonardi, che ha conservato lettere, oggetti e dettagli importanti della sua vita e soprattutto la memoria di uno zio “unico”, gloria della famiglia. Insieme a lei, ci parlano di Leoncillo: Massimo Di Carlo, gallerista, Enrico Mascelloni, storico dell’arte, Marco Tonelli, critico d’arte, Renato Barilli, critico d’arte, Stefania Petrillo, storica dell’arte Univ. Perugia, Mariastella Margozzi, storica dell’arte, Bruno Toscano, professore emerito Univ. Roma Tre, Fabio Sargentini, gallerista e scrittore. Per l’occasione Alessio Aversa è stato alla Centrale Montemartini a Roma, e il consueto editoriale è stato realizzato dal critico d’arte Sergio Gaddi.
A seguire la terza puntata della serie in prima visione “Civilizations, l’arte nel tempo”, che in nove episodi spazia tra 31 paesi, sei continenti e oltre 500 opere d’arte. L’episodio, dal titolo “Il Paradiso in terra”, spiega come nella storia la religione ha ispirato l’arte. Ma l’arte religiosa stessa ha poi ispirato l’immaginario collettivo.
In compagnia di alcuni tra i più importanti storici britannici – Simon Schama, Mary Beard e David Olusoga – questa serie esplora le forze che spingono da sempre l’uomo a creare. Attraverso la storia delle culture africane, asiatiche, americane ed europee assisteremo alla nascita e allo sviluppo della creatività umana, scopriremo come le civiltà di tutto il mondo si siano influenzate a vicenda e come, nell’arte, sono stati rappresentati la forma umana e il mondo naturale. Simon Schama andrà dalle pitture rupestri del Paleolitico all’atelier dell’artista contemporaneo Anselm Kiefer, David Olusoga illustrerà il rapporto tra le culture globali e il concetto di progresso, e Mary Beard dimostrerà come ci vediamo attraverso l’arte e ci spiegherà il rapporto tra arte e religione nell’era Classica, ma con esempi provenienti anche da Cina, India e Messico.