Nel gennaio 2019 la missione cinese Chang’e-4 dava la notizia della prima foglia di cotone germogliata sulla luna. Le immagini scattate ritraggono una natura verdissima, solitaria, in mezzo all’oscurità dominante. La foglia prende vita in questo silenzio assoluto, nell’intimità di uno spazio confinato. Da anni la ricerca di Alessandro Roma ed Eemyun Kang si muove su questo crinale: nella riproduzione di una natura che non è solo quella esteriore, ma che è rifugio incerto, messa in discussione delle certezze.
Casa Testori ha riaperto i propri spazi, dopo mesi di attività sui canali web, con la mostra dedicata ai due artisti e curata da Irene Biolchini, Guest Curator del MIC di Faenza, nella serie Pocket Pair, coordinata da Marta Cereda. Seguendo la sua consueta attenzione per la pittura Casa Testori si spinge oltre il margine della cornice, verso lo spettatore. Come sottolinea la curatrice “Si dona nelle sue contraddizioni. I termini vita-morte, ma anche bordo-confine, trovano una nuova dimensione nella serie di opere realizzate appositamente. Nel caso di Alessandro Roma la pittura murale si confronta con lo spazio della casa, della vita, in dialogo aperto con l’ambiente e con le sculture, presentando soggetti con forme biomorfe, ma dai colori innaturalmente accesi (che ricordano più i vetrini di laboratorio che non la realtà esteriore). Le opere presentate da Eemyun Kang sono invece un nuovo corpus, interamente dipinto su una tela in canapa (utilizzati per i corredi matrimoniali, ma anche per avvolgere i cadaveri). Su questa dualità, che nasce dalla materia, si imposta una pittura che si apre a nuove tonalità: pastelli e pigmenti puri, a restituire un effetto nebuloso, che ci spinge ad avvicinarci alla tela. E più ci avviciniamo più perdiamo l’insieme del paesaggio, entriamo all’interno di una natura che ci abita nei colori, ma che vediamo dalla distanza, come quella primavera che abbiamo guardato dalla finestra.”
Ma a Casa Testori inaugura anche un nuovo percorso testoriano, qualcosa di più di una mostra: il racconto del protagonista di questo luogo, Giovanni Testori (1923-1993), artista, drammaturgo, critico d’arte e scopritore di giovane talenti, di cui si possono incontrare dipinti, disegni, manoscritti, fotografie e la grande biblioteca d’arte, per conoscere uno dei più grandi intellettuali del Novecento italiano.