52vids è il nuovo progetto di exibart e Ibrida, Festival delle Arti Intermediali nato nel 2015, curato da Vertov Project e dedicato alla cultura della video arte e alla sperimentazione visiva. Per questo secondo appuntamento, presentiamo Sconfinamento, opera di Francesca Fini.
«In questa serie troverete opere audiovisive di videoarte, videoclip, estratti di film ed estratti di video performance. La selezione targata Ibrida Festival fotografa uno spaccato importante degli artisti italiani contemporanei, che adoperano prevalentemente il mezzo audiovisivo, attraverso un processo conscio e inconscio di ibridazione dei linguaggi», spiegano Francesca Leoni e Davide Mastrangelo, videoartisti, film maker e direttori artistici di Ibrida. «Più che di videoarte, quindi, parliamo di video d’artista. Una sfera di codici eterogenei che attraversano la video performance, animazione, video danza, post internet art, post social media art, found footage e altro ancora. Uno spaccato unico e multiforme di quello che sta succedendo in Italia negli ultimi anni, nel campo della sperimentazione audiovisiva».
Ibrida si svolge nell’ambito di diverse giornate, solitamente a fine aprile, a Forlì, con spettacoli live, proiezioni, istallazioni, incontri e workshop. Ogni edizione gode di una collaborazione con festival italiani e internazionali, per divulgare le produzioni e le ricerche più recenti nell’ambito dell’audiovisivo sperimentale.
#2: Francesca Fini, Sconfinamento
Francesca Fini si muove nel territorio del contemporaneo dove le arti si ibridano, tra performance art, tecnologia dell’interazione, sound design, video e pittura. Il suo lavoro è stato presentato al MAXXI e al MACRO di Roma, al Guggenheim di Bilbao, al Georgia Tech e al Japan Media Arts Festival di Tokio. Nel 2016 ha ultimato il film sperimentale Ofelia non annega (con Istituto Luce Cinecittà), inserito da Adriano Aprà tra i migliori film italiani degli ultimi 20 anni. La Treccani la cita alla voce cyberperformance, come una degli artisti più significativi di questo linguaggio in Italia.
«Le piazze italiane sono inquadrate da un sistema di webcam che trasmettono in rete il flusso della loro caotica vita», così Francesca Fini introduce Sconfinamento, il video che presentiamo per il secondo appuntamento della selezione di Ibrida. «Uno sguardo freddo, indifferente, sotto il sole o sotto la pioggia, che non muta in mezzo ai mutamenti. Quelle piazze durante il lockdown erano deserte. Nel vuoto silenzioso, queste brevi vite di passaggio, questi solitari all’avventura della città confinata, sono elementi narrativi di un racconto distopico, che io spio e inseguo avidamente come se mi trovassi alla finestra di uno di quei palazzi. Attraverso la tecnologia del motion tracking, rubo il segnale delle webcam e lo do in pasto ad un software che ho creato per questo progetto, che registra e traccia visivamente il movimento delle persone, dei veicoli, di tutti gli oggetti in campo, trasformando il flusso di dati in un concerto per sintetizzatore: i movimenti producono suoni, modulazioni sonore, visualizzazioni grafiche, effetti digitali. Infine restituisco il tutto alla rete, attraverso una diretta Facebook, in anello creativo di manipolazioni e interpretazioni in real-time, in un loop semantico aperto che idealmente regala una sinfonia sonora e visiva agli esploratori della città chiusa».
#2 Francesca Fini, Sconfinamento, 2020 (14’12’’). Regia, animazione, montaggio e suono di Francesca Fini. Courtesy of Francesca Fini