JOEL PETER WITKIN | Pac, Milano
[Pac, Milano]Un gioco continuo al ribaltamento e alla doppiezza, alla demolizione dell’ordinario. Il deforme presentato come normale, il mostruoso come accettabile, il perverso come abituale, un morto come un compagno di viaggio, un modello ideale. Una quarantina di opere – ordinate da Gianfranco Composti, che ce ne parla nel servizio – per presentare la poetica dell’estremo che diviene consueto. La morte, ma anche l’imperfezione, la deformità, la deviazione, la caducità corporea, che Witkin sublima in bellezza…
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