I JoyCut, band formatasi a Bologna nel 2003, hanno presentato il loro nuovo album, “TheBluWave”, al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, offrendo un’esperienza dalla formula inedita: una installazione multisensoriale e immersiva titolata “i n t o t h e B L U”, visitabile all’interno della Sala delle Ciminiere.
«Per dirla con l’antropologo Michel Pastoureau, BLU è il colore che tra il XII e il XIV secolo dissolse il millenario sistema cromatico fino ad allora organizzato attorno a bianco, rosso e nero», si legge sul sito dei JoyCut. «Lo stesso colore che nell’Età dei Lumi e ancor più durante il Romanticismo si trasformò in simbolo del sentimento e della malinconia, della libertà, dell’ideale e del sogno. Suggestioni che ben illustrano la cifra di questo quarto lavoro», continuano.
Tanti e sinestetici i riferimenti, tutti incentrati sulla varie definizioni di blu, tra suoni, immagini e parole: “Blue Sunshine” dei Glove, “Blue Monday” dei New Order, il “Periodo Blu” di Pablo Picasso, “Kind of Blue” di Miles Davis, i “Nudi Blu” di Matisse, “Way to Blue” di Nick Drake, il romanzo “I Fiori Blu” di Raymond Queneau tradotto da Italo Calvino, «Ulteriore tappa di un percorso artistico legato ad una letteratura sterminata di riferimenti identificativi da custodire e superare», come in una citazione di Kandinskij: «Più il blu è profondo e più richiama l’idea di infinito».