Incentrato sulle ricerche e sulle sperimentazioni dei videoartisti internazionali più interessanti, 24vids è la prosecuzione, lungo altre coordinate geografiche, di 52vids, progetto presentato da exibart e Ibrida, Festival delle Arti Intermediali nato nel 2015, curato da Vertov Project e dedicato alla cultura della video arte e alla sperimentazione visiva. Per questo nuovo appuntamento, presentiamo Upside-Down IV, opera di Jean-Michel Rolland del 2022.
Biografia di Jean-Michel Rolland
Jean-Michel Rolland è un artista francese nato nel 1972. Musicista e pittore, unisce le sue due passioni – il suono e l’immagine – nelle arti digitali dal 2010. Attraverso opere di video arte, arte generativa, performance audiovisive e installazioni interattive, mette in discussione la temporalità – come una vera e propria quarta dimensione inerente all’immagine in movimento –e la dualità tra i suoi due mezzi preferiti, il suono e il visivo. La sua ricerca è guidata dal desiderio di rivelare la natura intrinseca del nostro ambiente percettivo e di stravolgerlo per meglio dare nuove realtà al mondo che ci circonda.
Le sue opere, sempre molto sperimentali, sono un riflesso del mondo interiore a volte inaspettato del loro autore e sono oggetto di un’importante diffusione all’estero. Diversi lavori sono stati premiati per la loro originalità, da United Nations University (Dresda, Germania), Digital Graffiti a Miami (USA), Multimatograf (Russia), dokumentART (Germania e Polonia), University of North Carolina (USA), Festival do Minuto (Brasile), Artaq (Francia), ArchiShorts (Canada) e The International Video Art Review (Polonia).
Upside-Down IV x Ibrida
«Upside-Down è una serie di cinque opere foto-videografiche che seguono una regola di base simile: le fotografie utilizzate sono al contrario all’inizio del video e finiscono capovolte», ci ha spiegato Rolland. «Ma l’importante è ciò che accade tra questi due momenti: i colori migrano dall’alto verso il basso e dal basso verso l’alto a velocità diverse, lasciando tracce sul loro cammino. Quelli in basso incontrano quelli in alto verso il centro dello schermo ei loro abbracci costituiscono il culmine dell’opera (che dura una trentina di secondi a metà dei video). Si passa dal figurativo all’astratto per tornare alla figurazione con spostamento. Le immagini si trasformano in dipinti astratti in movimento per ritrovare la loro forma originale alterata», ha continuato l’artista che, per Upside-Down IV, ha usato foto prese dalle strade di Fez, in Marocco.
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