[Galleria Pianissimo, Milano] Prima personale italiana per la giovane israeliana Naama Tsabar. Chiaro/scuro, luce/ombra, giorno/notte: con queste dicotomie gioca la mostra, che vede la galleria divisa in due sezioni da una grande parete metaforica – nera da un lato, bianca dall’altro – ottenuta tramite stratificazioni di resine, tela, colla e nastro adesivo. Sulla faccia chiara viene così proiettato un video essenziale, null’altro che il tentativo vano di accendere una fiamma con una accendino senza gas. Altra parete, altra installazione, dichiaratamente ispirata al minimalismo americano e incentrata sul rapporto tra aspetto funzionale e aspetto formale degli oggetti: tre mensole in alluminio sono fissate alla parete da un solo lato, cosi da flettersi sotto la spinta del proprio stesso peso. La curatrice, Elena Bordignon, ci presenta il progetto…
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