[Galleria Betta Frigieri, Modena]Un dibattito di stringente attualità, affrontato con con estrema delicatezza. Betty Bee riflette sul problema dell’effetto serra, utilizzando i linguaggi della pittura e della scultura. Una serie di tondi di diverse dimensioni rivela motivi floreali, alberi spogli e rami in bassorilievo: a coprire i soggetti, occultandoli del tutto o lasciandone intravedere dei frammenti, è una membrana traslucida, dalla forte connotazione tattile, sorta di patina che intrappola le radiazioni nocive del sole. Torna il motivo della rete a nido d’ape, segno grafico ricorrente nelle opere dell’artista, una rappresentazione – come ci spiega il curatore, Luca Panaro – dei concetti di limite e di protezione: l’inquietudine della costrizione e la necessità del rifugio.
In una piccola stanza campeggia infine un grande fiore realizzato con del filo spinato dorato. Una ventola sempre accesa riscalda l’ambiente, simulando una sensazione di soffocamento, simile a quella dell’effetto serra…