[Galleria nazionale d’arte moderna, Roma] A trent’anni dalla scomparsa di Giorgio de Chirico, la Gnam omaggia il maestro con una corposa esposizione. Non la consueta antologica, ma una messa a punto del costante rapporto che de Chirico intrattenne con l’arte del passato: in mostra un corpus di opere suddivise oggi fra le raccolte delle due istituzioni organizzatrici, la Soprintendenza alla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea e la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico.
Cento dipinti e disegni, più una grande scultura, si articolano in sei sezioni tematiche: Mitologia e Archeologia, I d’après dai grandi maestri, La grande pittura, Da Rubens, La Neometafisica, Opere su carta. E non mancano le chicche, come Capriccio veneziano, singolare dipinto del 1951 ispirato alla pittura del Veronese e mai esposto a Roma; o come le opere degli artisti che de Chirico, nel suo feroce articolo del 1919 sulla Galleria nazionale d’arte moderna, aveva incluso fra i buoni (pochi) e i cattivi (molti).
Exibart.tv ha intervistato il curatore, Mario Ursino…
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