15 febbraio 2025

Il Laboratorio di Vittorio Avella, una posizione radicale: il documentario al Museo Madre

Al Museo Madre di Napoli, sarà presentato il documentario di Pasquale Napolitano che racconta la storia di Vittorio Avella e del Laboratorio di Nola, un atto di resistenza culturale, a partire dai territori di provincia

di Redazione

Il Laboratorio di Vittorio Avella, una posizione radicale: il documentario al Museo Madre

Mercoledì, 19 febbraio, il Museo Madre di Napoli ospiterà la presentazione de Il Laboratorio, documentario di Pasquale Napolitano scritto con Daniela Allocca e prodotto da Lapej Communication. Il film, della durata di 65 minuti, porta alla luce una vicenda personale che si interseca con la grande storia dell’arte: quella di Vittorio Avella, maestro dell’incisione, e della sua scelta di lasciare Parigi, dove aveva intrapreso il canonico percorso come artista, per tornare a Nola, in Campania, e qui fondare, nel 1978, insieme ad Antonio Sgambati, “Il Laboratorio di Nola”.

Fu così che Avella e Sgambati iniziarono a tracciare un percorso alternativo e identificativo nella produzione artistica, dando vita a una stamperia che, da una posizione appartata, è riuscita ad attivare connessioni trasversali e internazionali. Il loro catalogo è un archivio pulsante di relazioni tra individui e movimenti, tra immagine, design e letteratura, con edizioni d’arte che annoverano autori come Mimmo Paladino, Ernesto Tatafiore, Riccardo Dalisi, Ernesto Treccani, Erri De Luca, Bertolt Brecht e Umberto Saba.

Il documentario di Napolitano racconta questa impresa editoriale come atto di resistenza culturale, un manifesto politico e poetico, un ritorno alle radici non come ripiegamento, ma come spinta propulsiva. In una società sempre più globalizzata, Avella e Sgambati hanno dimostrato che si può incidere sulla contemporaneità partendo dai territori considerati – o meglio, etichettati – di provincia, trasformandola in epicentro di relazioni e visioni.

La serata al Madre, introdotta dalla presidente della Fondazione Donnaregina Angela Tecce e dalla direttrice del museo napoletano Eva Fabbris, vedrà la partecipazione dei protagonisti del film in dialogo con il curatore Armando Andria, il poeta Mimmo Grasso e gli autori del documentario. Un’occasione per riflettere sul valore della stampa d’arte oggi e sulla necessità di difendere pratiche che intrecciano artigianato, avanguardia e impegno civile.

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