[Galleria Civica, Modena] Alla sua prima personale in un museo pubblico italiano, Katharina Grosse si cimenta con un nuovo progetto ambientale che fa della pittura un’occasione per reinventare lo spazio, sprigionando tutta la potenza del gesto e del colore.
Oltrepassato il limite circoscritto della tela, la Grosse usa un compressore per disegnare lo spazio con “pennellate” avvolgenti, ottenendo immagini in perpetuo movimento che rompono le simmetrie in un susseguirsi di pieni e vuoti. All’interno di un mondo astratto, invaso da exploit cromatici, il visitatore percorre lo spazio espositivo come un continuum: le immagini – dalle tele ai wall painting, dalla montagna di terra colorata in esterno alle pitture sul pavimento – si rincorrono lungo le sale della Palazzina dei Giardini, creando dei crossing repentini e delle associazioni violente nella mente dello spettatore. Angela Vettese, curatrice insieme a Milovan Farronato, ci parla del progetto….