Settima puntata del nostro viaggio nella 54 Biennale di Venezia. Il Padiglione Francese (Commissario: Institut Français. Curatore: Jean-Hubert Martin) è stato affidato a Christian Boltanski. L’artista ha costruito una grande macchina che occupa l’intero padiglione. E’ uno dei suoi dispositivi che permettono ad alcune immagini di essere dappertutto, di esserlo contemporaneamente e ricostruirsi, mescolarsi, sommarsi. E al tempo stesso nascondersi dietro al movimento, al gioco di scomparsa e sostituzione che la macchina di Boltanski impone per la sua struttura ed il suo funzionamento. Così vediamo, forse, dei volti… come avviene continuamente per tutti… volti e persone che forse affioreranno alla memoria ma la cui esistenza e la cui presenza è fuori discussione. Persone che vivono anche se non riusciamo a vederle, non facciamo a tempo a farlo, non abbiamo il tempo, la rapidità, la volontà di farlo. Questa è la premessa. Lo svolgimento, nel film, è ad opera di Angelo Capasso, direttore di Exibart.
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