[Castello Visconteo, Legnano] A ottant’anni dalla loro realizzazione viene esposto un corpo considerevole degli Uomini rossi, il ciclo pittorico più importante del maestro milanese Aligi Sassu (1912-2000), che mette in crisi la visione novecentista dell’uomo e, nel contempo, ricerca le radici della sua identità. Gli oltre cento disegni in mostra sono stati realizzati fra il 1929 e il 1934 dal pittore diciassettenne appena uscito dall’infatuazione futurista, reduce dall’esperienza alla Biennale di Venezia col gruppo di Marinetti nel 1928. Ce ne parla Flavio Arensi, curatore insieme a Gabriele Francesco Sassone…
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