Richard Nonas è un artista con una formazione da antropologo. Non ha frequentato scuole d’arte. Ha studiato antropologia e l’ha praticata, convivendo nei primi anni ’60 con la tribù Papago nel deserto del nord Messico e in seguito con quella degli Inuit nel nord del Canada. Dopo aver avuto una cattedra al Queens College di New York ha cominciato a mettere in discussione il sistema accademico e la propria partecipazione ad esso. Usa da sempre per i suoi lavori materiali comuni (assi di legno, ferri, pietre) trovati per strada in città ma anche in foreste e montagne; li sceglie, li raccoglie e poi li dispone ordinatamente. Crea dei luoghi, dei places, come li chiama lui. A cambiare è solo il punto di vista e il loro significato. Visivamente non c’è trucco nè inganno. Il risultato è così semplice da sembrare ingenuo, un gioco da bambini di cui non ci sono chiare le regole e la storia e che crea confusione nell’orientamento di chi lo guarda.
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