Ispirandosi al pensiero dello storico dell’arte inglese John Ruskin, fautore di un ideale romantico e etico della bellezza in contrapposizione al sentimento di superiorità imperialista dell’epoca tardomoderna, l’artista finlandese rintraccia nella ricerca spasmodica della perfezione, sublimata nel colore bianco, il desiderio capitalista di egemonia e controllo sulla natura, sull’uomo. Confrontando le conseguenze di quella cultura nell’immagine del presente, Salla Tykkä mostra le idiosincrasie che sono all’origine dei miti contemporanei e della nostra percezione della bellezza (una bellezza costruita, forzata, innaturale e addomesticata), come pure degli effetti delle false ideologie che hanno condotto al declino di un’epoca e di una cultura. La mostra è a cura di Marinella Paderni, protagonista del nostro film
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