Doppia personale al Museo Marino Marini. Tomoaki Suzuki e Maria
Antonietta Mameli affrontano il tema del ritratto in modo tra loro
diverso nelle forme e nei linguaggi ma per entrambi innovativo sulla
scena del contemporaneo.
Tomoaki Suzuki vive e lavora a Dalston nell’East End londinese, vero e
proprio laboratorio di street style, dove molteplici matrici culturali
ed estetiche convivono da sempre: afro caraibici e turchi; sincretismo
animista con monoteismi; il più importante mercato alimentare afro
caraibico con kebab e fish and chips.
Questo luogo eletto ha fatto si che Tomoaki abbia registrato, dal 1998 a
oggi, con i suoi ritratti una londinese iconografia contemporanea dei
cambiamenti di usi e costumi.
Parallelamente Maria Antonietta Mameli ha indagato in maniera totalmente
opposta, anonima, potremmo dire stalkeriana, un’umanità eterogenea che
si muove in alcuni dei luoghi simbolo di New York: Grand Central Station
e le propaggini di China Town percepibili dal ponte di Brooklyn.
Singole presenze e moltitudini d’individui sono i protagonisti delle
fotografie-ritratto, dove il piacere della visione e la sempre presente
curiosità verso l’altro, si manifesta in miniature che recitano
autonomamente in un contesto di vite solitarie come quello delle grandi
metropoli.
Curatore è Alberto Salvadori, direttore del Museo Marino Marini.
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