La puntata di Art Night, in onda venerdì, 1 aprile, alle 21.15, in prima visione su Rai5, si apre con il documentario “Il palazzo dei destini incrociati”, dedicato al Palazzo Ducale di Urbino, la meraviglia architettonica descritta da Baldassarre Castiglione come la «Città a forma di palazzo» che svetta sulle morbide colline marchigiane. È qui che Federico da Montefeltro richiamò i più grandi artisti, architetti, intellettuali del Quattrocento, colossi del pensiero che trasformarono Urbino in una delle capitali del Rinascimento. Il documentario ci condurrà fra la storia, le atmosfere e i segreti del Palazzo dove una corte all’avanguardia intrecciava la matematica con la prospettiva, l’architettura con l’astronomia, l’arte con la filosofia.
Dal Cortile all’Appartamento della Jole, fino alla Cappella del Perdono, ccopriremo i luoghi meno accessibili e misteriosi, che ci mostreranno un edificio progettato su precisi criteri filosofici, scientifici, razionali. Un viaggio alla scoperta della grandiosa visione di Federico da Montefeltro, la “luce dell’Italia”. Una storia avvincente fra opere meravigliose, paesaggi mozzafiato, splendidi interni di uno dei massimi centri del Rinascimento, oggi sede della Galleria Nazionale delle Marche.
La serata di Art Night prosegue con “Raffaello. Il mito e la modernità”, ritratto di un grande protagonista dell’arte rinascimentale, originario di Urbino. Il filmato ricostruisce, con studiosi ed esperti, la figura e la carriera dell’artista che non fu solo pittore e architetto ma anche intellettuale capace di interpretare il progetto di un’intera società.
Grazie alle riflessioni dello scrittore e restauratore Antonio Forcellino, il documentario ripercorre quello che viene considerato il “periodo d’oro”, gli anni romani dal pontificato di Giulio II alla morte di Leone X nel 1521. Si parte analizzando le opere d’architettura con lo storico dell’architettura Alessandro Viscogliosi nella splendida Villa Madama e la Cappella Chigi in S. Maria del Popolo, mentre l’architetto Paolo Portoghesi spiega Raffaello e il fondamentale riferimento alla classicità. Dall’amore di Raffaello per l’Antico nasce la “Lettera a Leone X”, scritta con l’amico Baldassarre Castiglione, primo esempio di storia della tutela del patrimonio artistico: ne parla lo storico Francesco Paolo di Teodoro ai Mercati di Traiano. E poi il rapporto con i committenti, i papi e l’amico banchiere Agostino Chigi: la Villa Farnesina, luogo di svago e delizie del ricco banchiere Agostino, mostra una perfetta simbiosi tra architettura e paesaggio. Raffaello lavorerà prima all’affresco della Galatea (illustrato dalla conservatrice della Villa, Virginia Lapenta) per poi passare a quelli della “Loggia di Amore e Psiche”, illustrati dalla esperta botanica Giulia Caneva e dal chimico Antonio Sgamellotti.
Raffaello ha trovato il modo di sviluppare anche il talento degli altri, un’altra caratteristica che permette un excursus nel contemporaneo: la “bottega” di Vetrya, un’azienda che si occupa di intelligenza artificiale e, sul modello di una bottega rinascimentale, promuove innovazione e cultura. Ne parlano i fondatori Katia Sagrafena e Luca Tommasini (il più giovane Cavaliere del Lavoro). Per approfondire la fortuna di Raffaello dal Cinquecento all’Ottocento, si visita la Collezione Davoli (illustrata dai curatori Zeno Davoli e Chiara Panizzi) nella Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, dove le incisioni di Marcantonio Raimondi e altri sono la testimonianza della diffusione dei modelli raffaelleschi nelle corti d’Europa e non solo. Per concludere, il lascito di Raffaello a un artista contemporaneo, Luigi Ontani, autore di un autoritratto nelle vesti di Raffaello.
Art Night, condotto da Neri Marcorè, è un programma di Silvia De Felice e di Emanuela Avallone, Massimo Favia, Alessandro Rossi, con la regia di Andrea Montemaggiori.