C’è una linea sottile che da sempre lega Milano al suo orizzonte alpino. Una traiettoria mentale, culturale e fisica che unisce la città alla Grignetta, le fabbriche alle pareti di roccia, l’ingegno alla fatica. È in questo spazio di connessione che si colloca il nuovo cortometraggio di Vibram, diretto da Achille Mauri, presentato in anteprima al Cinema Beltrade all’interno della rassegna Mountains of Milano: un omaggio poetico e documentario a una delle più importanti innovazioni italiane nel mondo dell’alpinismo e dell’outdoor.
Il film ricostruisce la storia di Vitale Bramani, alpinista visionario che nel 1937 rivoluzionò l’attrezzatura da montagna inventando la prima suola in gomma ad alte prestazioni, la celebre Carrarmato. Una soluzione tecnica destinata a cambiare per sempre la relazione tra l’uomo e la verticalità, sostituendo le tradizionali suole in cuoio con un materiale capace di garantire grip, resistenza e sicurezza. Da allora, l’ottagono giallo Vibram è diventato un simbolo globale di qualità e innovazione.
Il cortometraggio sceglie una struttura per capitoli, intrecciando passato e presente, archivio e testimonianza diretta. Le vie storiche aperte da Bramani sulle montagne lombarde rivivono attraverso gli alpinisti contemporanei Barbara Zangerl, Matteo della Bordella e Pietro Vidi, che ripercorrono lo spirito pionieristico del fondatore con gesti moderni e nuove consapevolezze ambientali.
La narrazione si carica di una dimensione letteraria grazie alle parole di Colomba Fasana, erede della memoria familiare, e ai versi di Antonia Pozzi, che aveva saputo descrivere come pochi la relazione emotiva tra città e montagna. Le sue poesie diventano un contrappunto lirico che lascia emergere il paesaggio interiore di chi, come Bramani, vedeva nelle cime un luogo di rivelazione e confronto. A chiudere il cerchio è la testimonianza di Matteo Bramani, pronipote di Vitale, che compie un viaggio simbolico dal cuore di Milano alla Grignetta, ripercorrendo la stessa direttrice che aveva guidato l’invenzione della suola Vibram.
In questo racconto corale, l’energia vitale che dà il titolo ideale al cortometraggio diventa la chiave interpretativa dell’intero progetto: un’energia che nasce dal territorio per estendersi al mondo, trasformando un’intuizione personale in una icona condivisa. Vibram, che oggi produce oltre 40 milioni di suole all’anno, attiva più di un milione di chilometri di test e opera in 120 Paesi, continua a incarnare questa tensione tra radici e innovazione, tra outdoor estremo e cultura del progetto.
Un cortometraggio che ricorda come, a volte, per guardare lontano bisogna partire da molto vicino. E come anche una suola possa contenere, in fondo, una rivoluzione di design.
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