08 marzo 2022

Kachalka: il documentario sulla storica palestra a cielo aperto di Kiev

Il regista irlandese Gar O'Rourke firma un raffinato cortometraggio dedicato a Kachalka, la palestra più grande e dura del mondo, sotto il cielo di Kiev

di Mario Francesco Simeone

Kachalka: il documentario sulla storica palestra a cielo aperto di Kiev

Kachalka è una delle palestre più frequentate al mondo e, a giudicare dall’aspetto degli attrezzi in metallo, senza alcuna concessione all’estetica – e forse anche alla sicurezza – è anche una delle più dure. È a cielo aperto e gli abitanti di Kiev ne usufruivano spesso durante le giornate di sole. A quanto pare, venne fondata nel 1966 ma le persone anziane non ne sono sicure. Sembra essere lì da sempre, come se quei pesi, quelle carrucole, quelle leve e quelle sbarre appartenessero a qualche misteriosa civiltà antica e venissero usate per altri scopi difficilmente immaginabili. Forse gli attrezzi sono stati assemblati riadattando i rimasugli industriali provenienti delle fabbriche sovietiche della città. A farci entrare in quella atmosfera, che prima della guerra doveva essere abitudinaria, quotidiana, rassicurante, è l’omonimo documentario diretto da Gar O’Rourke e prodotto da Ken Wardrop.

Nonni accompagnano nipoti che giocano con la forza, signore con le scarpe con la zeppa fanno esercizi per tonificare i fianchi, uomini dal collo taurino, sproporzionati, sollevano pesi al di là di ogni concetto di igiene fisica e, per questo, per i danni alla schiena che ne conseguono, vengono massaggiati energicamente da altri uomini altrettanto massicci con prese e manate poco rassicuranti ma che, invece, concedono il lusso del beneficio alle vertebre appesantite. Tutto passa sotto al cielo, i meccanismi degli attrezzi cigolano per la ruggine ma continuano a funzionare. Così come per le colonne vertebrali, evidentemente c’è qualcuno che li aggiusta con una sapienza ingenua, spontanea ed efficace.

«Kachalka è stato realizzato a Kiev un paio di estati fa, in un momento che sembra molto lontano dalla tragedia in corso», ha spiegato il regista irlandese, di base a Dublino. «Sebbene questo film mostri una realtà molto diversa da quella che stiamo attualmente vedendo a Kiev e nel resto dell’Ucraina, spero che aiuti a far luce sullo spirito ucraino e su ciò che lo rende davvero unico. L’intenzione alla base di questo film era catturare l’incredibile senso di comunità e ingegno che esiste nel cuore di questa palestra di Kiev e penso che possa dire qualcosa in più delle storie che stiamo ascoltando dall’Ucraina in questo momento».

Kachalka è il suo film d’esordio ed è stato selezionato per competere in oltre 20 festival cinematografici in tutto il mondo. È stato acquisito dall’acclamato programma televisivo di documentari statunitensi “POV”, oltre che da MUBI, Air Canada, Aer Lingus, Aeon, Yle (Finland TV) e SRF 1 (Swiss TV).

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