27 novembre 2020

Art Night del 27 novembre: dagli abissi di Tiepolo al Bang Bang Club

Art Night ritorna su Rai 5: nella puntata del 27 novembre, Tomaso Montanari ci racconta la grande arte di Tiepolo. E il viaggio prosegue in Sudafrica, sulle tracce di quattro fotografi

di Redazione

Art Night del 27 novembre: dagli abissi di Tiepolo al Bang Bang Club

Un grande maestro dell’arte veneziana, considerato l’ultimo pittore dell’Arte moderna, celebre per i mirabili effetti luministici delle sue opere. E poi, ancora una luce, al termine di una storia oscura e contemporanea di apartheid e fotografia. Sono gli incroci dei racconti dell’arte, che si incontrano solitamente lungo le strade percorse da Art Night, il programma di Silvia De Felice, Massimo Favia e Marta Santella, con la regia di Andrea Montemaggiori, dedicato alle vicende appassionanti del mondo dell’arte, senza separazioni tra epoche e stili, dalle pitture rupestri alla street art, passando per le grandi mostre. Per questa nuova puntata di Art Night, in onda venerdì, 27 novembre, su Rai 5, dalle 21.15, due tappe, scandite, come al solito, da due documentari: Gli abissi di Tiepolo, a cura di Tomaso Montari, e Shoot it! L’ultimo scatto del Bang Bang Club, incentrato sulla storia di quattro fotografi, Ken Oosterbroek, Joao Silva, Kevin Carter e Greg Marinovich.

Art Night per Tiepolo, l’ultimo pittore dell’età moderna

Duecentocinquanta anni fa, il 27 marzo 1770, moriva a Madrid Giovan Battista Tiepolo. Art Night celebra l’ultimo grande pittore italiano dell’età moderna con una serie in quattro puntate condotta da Tomaso Montanari, in onda in prima visione dal 27 novembre al 18 dicembre, ogni venerdì alle 21.15 su Rai5. La regia è di Luca Criscenti, fotografia di Francesco Lo Gullo, montaggio di Emanuele Redondi, musiche di Ginevra Nervi, sigla di Massimiliano Cecchini.

Dopo la puntata dedicata al grande Tintoretto, la serie ripercorre la biografia di un altro artista che contribuì a tramandare e rappresentare l’immagine iconica di Venezia. Lungo le quattro puntante, si delinea il ritratto a 360 gradi di Tiepolo, spaziando dal suo primo lavoro, a Massanzago, provincia di Padova, all’ultimo capolavoro italiano della sua maturità, la volta del salone di Villa Pisani a Stra, passando per l’incanto del colore dei suoi affreschi nel Palazzo patriarcale di Udine e per la leggerezza danzante delle sale di Palazzo Labia a Venezia, che vivono della stessa luce delle acque del Canal Grande. Un pittore che forse più di ogni altro, nella nostra storia, ha celebrato i diritti della fantasia e il trionfo della luce.

Il delirio di Tiepolo, il suo abisso di luce ferma il corso della storia, lo contraddice, lo esorcizza, lo smentisce: e ancora oggi ci accoglie in un eterno presente. Forse per questo, come disse un testimone contemporaneo: «Il Tiepolo si può denominare il vero mago della pittura, dappoiché le sue pitture sono una vera magia».

Nella prima puntata, I diritti della fantasia, il viaggio alla scoperta di Tiepolo comincia dalla sua città, Venezia, e dall’entroterra veneto fra ville, palazzi, gallerie. Tiepolo non è un artista da museo. Per capirlo bisogna andare nei luoghi, guardare i suoi affreschi da vicino. Un Tiepolo ancora giovanissimo dipinge, sulle pareti di Villa Baglioni, a Massanzago, la sua prima grande opera di tema mitologico, con La caduta di Fetonte; qualche anno dopo, affresca il soffitto di Palazzo Sandi, sul Canal Grande; ed è già una celebrità, in procinto di partire per Madrid, al servizio del re di Spagna, quando realizza il grande soffitto di Villa Pisani, sul Brenta. Tra la prima e l’ultima opera sono passati più di quarant’anni. Ma il filo conduttore è sempre lo stesso: non una pittura di realtà ma il trionfo, elegantissimo, dei colori e della fantasia.

La serata prosegue con Shoot It!

A seguire, Art Night propone il documentario in prima visione Shoot it! L’ultimo scatto del Bang Bang Club. Il Bang Bang Club era un gruppo di quattro giovani fotografi senza paura che si proponevano di esporre la realtà dell’apartheid in Sudafrica, una battaglia che ha cambiato una nazione ma che ha finito quasi per distruggerla.

Questa è la storia di un successo inaudito e di una tragedia. È anche la storia di una grande amicizia nella lotta per la libertà in Sudafrica. Poco più che ventenni, Ken Oosterbroek, Joao Silva, Kevin Carter e Greg Marinovich sono andati nei quartieri neri per registrare la violenza di quel momento, cosa che nessun altro fotografo bianco aveva mai osato fare. Le loro immagini hanno fatto il giro del mondo e sono apparse sulle prime pagine del New York Times, del Washington Post e del Time Magazine.

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